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presentazione della trasmissione ‘FAHRENHEIT’ di Radio3
Liberazione, giovedì 25 settembre 2008, pg.13
L’autodefinizione, per il programma culturale ‘Fahrenheit’ di Radio3, è “un pomeriggio di libri e idee”. Creatura di Marino Sinibaldi, nata nel 1999 e curata da Susanna Tartaro, la longeva e lunga (dalle 15 alle 18) trasmissione di punta della terza emittente di Stato va in onda dal lunedì al venerdì e si presenta con note che la contraddistinguono, ovvero – di volta in volta – la proposta delle innumerevoli versioni della canzone ‘my favorite things’.
Un motivo che potrebbe valere anche per l’alto gradimento che il programma gode, e, soprattutto, per l’alta qualità della proposta. Un caso, che nella Radio di oggi, è più unico che raro.
La formula è consolidata.
‘Fahrenheit’ offre interviste sui temi d’attualità culturale e ampie presentazioni letterarie nell’ambito de “il libro del giorno”, incontri con gli autori, letteratura per ragazzi (nel sito Internet, diverse personalità indicano, in proposito, tre titoli), giochi (ad esempio, indovinare “l’ospite segreto” attraverso l’ascolto della sua voce registrata) e collegamenti con librerie, biblioteche, festival e altre manifestazioni artistiche, il tutto intermezzato da rilassanti ascolti musicali.
Importante è l’interazione con il pubblico, sia via etere che in Rete.
Si può, infatti, telefonare in diretta per la ricerca di testi introvabili (“la caccia al libro”), oppure visitare il formato WEB del programma.
Oltre al focus su autori, titoli, speciali, best seller, una delle più interessanti iniziative di Farhenheit (partita nel 2002 nel corso del Festivaletteratura di Mantova) è il “bookcrossing”, fenomeno nato negli Stati Uniti, grazie al quale amanti delle pagine scritte si incontrano virtualmente su Internet, per donare e/o ricevere un libro che poi sarà di nuovo ceduto.
Sul sito, il titolo viene schedato, per sapere dove è stato lasciato o regalato, e in diretta i conduttori si collegano, quindi, telefonicamente, con chi mette in circolazione il proprio volume.
Federico Raponi